Kenzo: radici giapponesi e stile francese

Il brand Kenzo prende il nome dal suo fondatore Kenzo Takada, lo stilista di origini giapponesi morto il 4 ottobre del 2020 di Coronavirus e nato nel 1939 nei pressi di Osaka. L’artista, che fu uno dei pochi studenti maschi a frequentare a Tokio l’accademia Bunka, si ispirava ai colori della giungla e al suo Giappone. Caratteristiche le stampe dalle tinte brillanti e sfilate che riuscivano a rimanere impresse negli occhi degli attenti osservatori.

Tra i primi stilisti giapponesi a divenire noto anche in Occidente, Kenzo arrivò nel 1964 nella città di Parigi convinto di fermarsi solamente pochi mesi, mentre in realtà ci rimase per più di 50 anni. La capitale francese non fu che l’ultima tappa di un viaggio che lo vide navigare tra Hong Kong e Singapore, passando per Mumbai fino a raggiungere infine l’Europa.

La sua idea di moda si ispirava alla libertà, a una concezione che la vedeva lontana dalle regole e incredibilmente leggera e fresca. Dalle fantasie animalier alle stampe fiorite, le creazioni di Kenzo si esprimono tramite danze coinvolgenti durante le sfilate e catturano facilmente l’attenzione degli spettatori.

Il maestro di sartoria credeva fermamente che la moda fosse per tutti e non per pochi eletti e per questo motivo pensava che questo mondo non dovesse prendersi troppo sul serio, ma dovesse avvicinarsi di più al quotidiano. Il successo del marchio arrivò in fretta e già nel 1971 una sua sfilata organizzata nel piccolo negozio monomarca attirò l’attenzione di giornalisti di caratura internazionale.

All’epoca lui stesso cuciva a mano tutti gli abiti assieme ai propri collaboratori, andando a mixare stoffe parigine con tessuti arrivati direttamente dal Giappone. Ad oggi il brand vanta collezioni che si rivolgono a uomo, donna e bambino, che spaziano dall’abbigliamento agli accessori, senza dimenticare le inconfondibili calzature.